sabato 5 giugno 2010

Notte infame, Amoremio .... mi giravo e rigiravo nel letto, impossibile prendere sonno.
Non so quante volte ho guardato la Tua foto e l'ho baciata.
Ti ho chiesto "aiutami", Ti ho detto "stammi vicino", Ti ho sentito accanto a me. Eppure così irrimediabilmente lontano. In quel mondo di cui leggo, in cui Ti immagino, che dev'essere per forza bello e pieno di pace.
Visto che l'inferno lo viviamo già in terra.
Ci sono momenti in cui la mancanza di Te mi prende come una mano alla gola.
Vuoti assoluti. Non so se esiste un'unità di misura per il vuoto, ma Ti posso dire che è enorme.
Il vuoto non ha fine, non ha inizio, non ha limiti: è tutto intorno, e ci navighi dentro.
Chissà cosa starai facendo, Lassù ... dicono che avete tanto da fare, anche per noi che siamo qui a piangervi.
Spero che Ti lascino dormire fino a tardi, che qualcuno Ti porti una tazzina di caffè corto e fumante, magari con 4 pavesini :-))) mi piaceva venire a svegliarTi così, con la Tua piccola colazione.
Entravo piano piano nella camera, Ti sentivo respirare, Ti davo un bacio sulle labbra che sapevano di sonno.
Aprivi piano piano gli occhi, e già c'era un sorriso sul Tuo viso.
Buongiorno Amoremio, mi dicevi .... che ore sono? poi ti stiracchiavi come un gatto che fa le fusa, facevi i pugnetti come un bambino, Ti baciavo sul collo, odoravi di buono, avevi quel profumo che riconoscerei tra mille, mi accarezzavi, la Tua voce profonda mi arrivava fino allo stomaco. Poche parole per darTi il tempo di svegliarTi completamente, tanti sorrisi ... mi facevi una tenerezza struggente, Ti stuzzicavo mentre bevevi il caffè. Piccoli riti che non ritroverò mai più, se non nei ricordi. Solo in quelli.
Stammi vicino, Amoremio, ho un bisogno disperato di Te.

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