giovedì 17 giugno 2010

Anche andare a fare la spesa può nascondere delle insidie.
Mi ricordo quella volta che scoppiai a piangere davanti al banco-frigo, guardando la coppa del nonno, il Tuo gelato preferito ... mi ero detta che stavo messa proprio male.
Oggi riesco a passare anche davanti alla coca-cola, alla Nutella, alle patatite, ai ghiaccioli senza scoppiare in lacrime, un bel progresso vero?
Ma tutto in qualche modo mi ricorda Te. Perchè Ti piaceva o non Ti piaceva. Perchè quando andavo a fare la spesa dovevo ricordarmi di comperarlo per Te, o di non prenderlo.
La ciotola sempre piena di cioccolatini .... non doveva mai mancare il parmigiano o il Gran Biscotto, andavi matto per i wafer alla nocciola. Avevi i gusti di un bambino, poche cose semplici ed eri contento.
Ma non era di questo che volevo parlarTi.
Oggi ero lì alla cassa, aspettando il mio turno e ad un tratto l'ho visto: un uomo alto, con le spalle larghe, una camicia portata fuori dai jeans e scarpe sportive; capelli brizzolati e gli occhiali da sole sulla testa; teneva una mano in tasca e aveva un modo di camminare simile al Tuo. Si è fermato a guardare le vetrine del negozio di sport, proprio come avresti fatto Tu, e io non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso. Da lontano, mi ha dato proprio l'illusione di Te. Poi si è girato , l'ho visto bene, aveva anche un bel volto - serio ma non scuro - ma naturalmente non era Te. Per un momento, Ti ho rivisto come tante altre volte. Per un attimo, ho pensato a come erano le altre volte. Per un istante, ho immaginato che - uscita dalla cassa - mi saresti venuto incontro, avresti preso la borsa e passato l'altro braccio attorno alle mie spalle. E ce ne saremmo tornati a casa, insieme.
Poi la commessa mi ha chiesto "ha la tessera-punti?" e io mi sono risvegliata.
Quell'uomo era sparito, come Te.

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