venerdì 4 giugno 2010

Amoremio, so che stai facendo tutto il possibile per dare conforto a chi hai lasciato qui, so che stai vedendo quello che vedo io, so che probabilmente Ti stiamo facendo soffrire col nostro dolore, so anche che vorresti portarci la consolazione di una certezza che non tutti hanno.
Il sogno di questa mattina lo tengo nel cuore come un Tuo regalo, uno dei più preziosi che mi hai fatto.
Chissà cosa volevi dirmi con quello sguardo così profondo ... io ci metto dentro tutte le parole, la tenerezza, l'incoraggiamento, l'amore che vorresti ancora potermi dare.
Tuo cugino ha comperato la macchina nuova. Ci credi che quando me l'ha detto mi è venuto il magone?
Perchè anche Tu, quest'anno, volevi cambiare la Tua, e finalmente Ti avevo convinto a farlo.
Sapevo che ce n'era una che desideravi da tanto, addirittuta da quando eri bambino, e che avevi sempre rinunciato a prendere perchè Ti sembravano soldi buttati, perchè eri un uomo che non aveva bisogno di far vedere cosa aveva per far sapere chi era, perchè badavi sempre alla sostanza e mai all'apparenza, ma quella macchina proprio Ti piaceva. E l'avresti presa, Ti avrei obbligato a farTi questo regalo che meritavi.
Invece non hai fatto in tempo a realizzare questo desiderio, e non sai quanta pena mi dà.
Ne avevamo parlato, saremmo andati insieme a sceglierla, volevo che la prendessi esattamente come la volevi. Con tutti gli optionals possibili e immaginabili, esattamente del colore che preferivi, e gli interni in pelle chiara. Se non fosse che quella macchina a me non piace proprio neanche un po' (ma non Te l'avrei mai confessato), me la compererei per risarcirti di ciò che non hai avuto, per realizzare il Tuo sogno di bambino.
E' venerdì sera, Amoremio, uno di quei venerdì sera in cui Ti preparavo qualcosa di speciale e poi stavamo finalmente insieme. Sto imparando a far finta che un venerdì sia uguale ad un mercoledì.
Ma non riuscirò mai a fir finta che Tu stia per arrivare ....

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