lunedì 28 giugno 2010

Ieri sera sono stata alla messa in Tua memoria.
Accanto a me, la Tua mamma e molti Tuoi amici.
Non ero più nel primo banco, di fronte alla Tua bara, ma ricordavo ogni minuto di quel 27 gennaio, il giorno del Tuo funerale.
Fissavo, come allora, quel punto preciso dove Tu riposavi, attorniato da una marea di gente.
Lo fissavo e mi chiedevo, ieri, come avevo potuto seguire tutta la celebrazione senza mettermi ad urlare.
Ero estraniata, la mente aveva fatto un blocco per impedirmi di accettare la realtà.
Non ricordo nemmeno se stavo davvero soffrendo, talmente grande era l'incredulità di trovarmi lì, dietro al Tuo feretro.
Tu non potevi essere davvero in quella cassa coperta di fiori, io almeno non ci credevo.
Ora sì, ora lo so che eri davvero lì dentro, ed eravamo lì per salutarTi.
Ieri rivivevo tutti i momenti, o quei pochi che mi ricordo; è tutto ancora confuso nella mia povera testa.
Ricordo le tanti mani che hanno stretto le mie, ma non so di chi erano; ricordo i tanti volti che mi si sono fatti incontro, ma non so di chi erano; non vedevo nessuno. Guardavo solo Te, lì dentro, e mi chiedevo quando saresti tornato.
Ora non me lo chiedo più, Amoremio; so che non tornerai più come vorrei, ma Ti sento e Ti vedo sempre.
Ti ho accanto, dentro, attorno a me.

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