venerdì 18 giugno 2010

Ho creato un po' di trambusto. Oggi mi hanno telefonato in 4: Tuo cugino, la Betty, la Mari e Marco.
Tutti con la stessa domanda "ma dove sei sparita? stai bene? come mai non ti fai più vedere/sentire?"
Cosa dovevo dirgli, Amoremio?
Che ho passato una settimana d'inferno, e non è detto che sia finita.
Che non avevo - non ho - una gran voglia di parlare con nessuno.
Che mi costa fatica tutto, anche pensare.
Che mi salgono le lacrime agli occhi per un nonnulla e non so come fermarle.
Che farmi sentire/vedere così non mi piace e dunque evito.
Che mi sono rintanata, come un animale ferito, aspettando di morire o di guarire.
Non sono nè morta, nè guarita.
Sono sempre qui a chiedermi cosa inventarmi per stare a galla, poi in piedi, e poi magari camminare.
Datti tempo, continuano a ripetermi tutti, datti tempo e fiducia, ce la farai.
E allora perchè più tempo mi dò, e più Tu mi manchi?
Cosa dovrebbe succedere, un bel giorno, perchè Tu diventi prezioso ricordo e non struggente nostalgia?
Mi sveglierò una mattina e sarà successo il miracolo? o me ne accorgerò un po' alla volta?
Come uscire dalle sabbie mobili in cui mi dibatto?
Come agganciare il pensiero all'azione, cioè come tradurre l'idea di fare qualcosa in decisione di fare qualcosa?
Oggi sono stata ad un altro convegno speciale, Tu sai di cosa parlo.
Molto interessante e confortante. Voi ci siete, e ci guardate e ci seguite passo passo. Volete comunicare con noi, darci i vostri consigli, farci sentire protetti e amati, alleviare il nostro dolore. Sembra, in certi momenti, che basterebbe stendere la mano per incontrarVi. Certi volti, certe voci ... tutto così nitido, evidente.
Mi si stringe il cuore solo quando sento dire che qualche anima stenta più di altre a staccarsi dalla sua dimensione terrena, soprattutto se è stata strappata improvvisamente alla vita. Tu sicuramente non pensavi di andare di là, e forse sei tra coloro che cercano ancora di trovare pace nella nuova dimensione ....
Dicono che molte anime passano uno stadio di sonno profondo e ristoratore.
Ecco, io spero che Tu stia dormendo, con quell'aria abbandonata e soddisfatta che avevi nel sonno.
E che al Tuo risveglio tutto Ti sia chiaro e non Ti crei turbamento o paura.
Penso a Te come ad un bambino, vorrei tenerTi la mano per farTi sentire che non sei solo, ma sono certa che il mio pensiero pieno d'amore Ti arriva fin dove sei e me lo rimanderai centuplicato.
Mi manchi sempre.

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