martedì 29 giugno 2010

2 giorni fa, è morto un cugino di Marco; aveva 44 anni, un figlio di dieci.
Si è svegliato domenica mattina, sarebbe stata una giornata come altre, sarebbe andato al mare con la sua famiglia, invece un malore improvviso e ... tutto finito. Nel giro di 48 ore, è passato dalla sua casa terrena alla sua casa eterna.
Stanotte è morto un ragazzo famoso di 35 anni; stava atterrando col paracadute, ma il cielo l'ha voluto trattenere nei suoi spazi.
Resto ammutolita nel sentire queste notizie; egoisticamente forse, penso più a chi resta che a chi se n'è andato.
Perchè ora so cosa aspetta chi è sopravvissuto.
Chi dovrà vivere di ricordi e di rimpianti, di struggimento e di nostalgia, di dolore e di perdita di una parte di se stesso.
Quella parte di sè che è andata via per sempre insieme alla persona amata.
Quella parte di cuore che è stato tagliato, e che mai più si ricostruirà.
Quel buco nello stomaco che non riesci mai a riempire, con niente.
Quella vertigine che ti prende ogni volta che vedi una sua foto, leggi la sua scrittura, senti il suo nome, trovi una traccia del suo passaggio, vedi un viso che assomiglia al suo, o osservi un gesto che te lo richiama.
Ora so che per chi rimane, il peggio deve ancora venire, e non si sa quando e se e come finirà.
Ora non potrei più dire "immagino il tuo dolore"; ora so com'è fatto quel dolore, lo sto vivendo in lungo e in largo, sto saggiando tutta la sua vastità, tutte le sue sfumature.
Ora so che per chi rimane è finita la vita conosciuta  e ne comincia una completamente sconosciuta, in cui si naviga come marinai in tempesta e senza bussola....

lunedì 28 giugno 2010

Ieri sera sono stata alla messa in Tua memoria.
Accanto a me, la Tua mamma e molti Tuoi amici.
Non ero più nel primo banco, di fronte alla Tua bara, ma ricordavo ogni minuto di quel 27 gennaio, il giorno del Tuo funerale.
Fissavo, come allora, quel punto preciso dove Tu riposavi, attorniato da una marea di gente.
Lo fissavo e mi chiedevo, ieri, come avevo potuto seguire tutta la celebrazione senza mettermi ad urlare.
Ero estraniata, la mente aveva fatto un blocco per impedirmi di accettare la realtà.
Non ricordo nemmeno se stavo davvero soffrendo, talmente grande era l'incredulità di trovarmi lì, dietro al Tuo feretro.
Tu non potevi essere davvero in quella cassa coperta di fiori, io almeno non ci credevo.
Ora sì, ora lo so che eri davvero lì dentro, ed eravamo lì per salutarTi.
Ieri rivivevo tutti i momenti, o quei pochi che mi ricordo; è tutto ancora confuso nella mia povera testa.
Ricordo le tanti mani che hanno stretto le mie, ma non so di chi erano; ricordo i tanti volti che mi si sono fatti incontro, ma non so di chi erano; non vedevo nessuno. Guardavo solo Te, lì dentro, e mi chiedevo quando saresti tornato.
Ora non me lo chiedo più, Amoremio; so che non tornerai più come vorrei, ma Ti sento e Ti vedo sempre.
Ti ho accanto, dentro, attorno a me.

giovedì 24 giugno 2010

Oggi sono esattamente 150 giorni di "senza Te". 5 mesi.
E' il 24 giugno, e fa caldo.
Il 24 gennaio faceva un freddo da battere i denti.
Quel freddo non mi passerà più.
E' entrato nelle ossa, nella pelle, nella testa, nel cuore.
Ha gelato tutto.
Mi scalda solo il ricordo di Te, i ricordi con Te.
E' un fuoco fatuo, ma solo lì sento il calore dei nostri giorni insieme.
Ti abbraccio forte da farTi male, Amoremio ...

mercoledì 23 giugno 2010

3 giorni senza scriverTi, Amoremio ... eppure lo sai che ogni minuto è dedicato a Te.
Ci sono momenti - pochi - in cui mi sembra di farcela a sopportare, ho l'illusione che pur con tanta fatica riuscirò ad accettare la Tua assenza.
Ci sono ore in cui so che non riuscirò mai a fare a meno di Te.
Il risveglio è sempre il momento più difficile.
Aprire gli occhi sulla realtà è sempre un colpo al cuore, una stretta allo stomaco.
Ogni mattina, la stessa domanda "come farò?"
Le ore che passano non mi danno risposta; la sera mi siedo in veranda, e guardo a lungo quel cielo che Ti accoglie. Fisso le nuvole, mi chiedo dietro a quale sarai, se mi stai vedendo, cosa stai pensando, cosa vorresti fare ... ogni volta che Ti penso, vedo il Tuo volto sorridente, e Ti sorrido anch'io.
Non ci siamo mai salutati davvero, Te ne sei andato così, facendomi *ciao* con la mano e Ti ho ritrovato dopo 3 giorni in una bara. Come faccio a mettere insieme queste 2 realtà? Tu che mi saluti e Tu freddo come una statua di cera? Io che ti sorrido e io che piango su quella statua di cera? Quel lasso di tempo non lo colmerò mai più. Tra la prima e la seconda immagine di Te, è successo qualcosa che ancora non riesco ad accettare. Come un malefico gioco di prestigio, Ti ho visto allontanarti sulla tua macchina e vogliono farmi credere che Ti ho ritrovato dentro quella bara. Non ci posso credere, Amoremio.
Tu sei da qualche parte, a vivere, e quella statua di cera non sei Tu, non sei mai stato Tu.
Mi manca ogni millimetro del Tuo corpo e della Tua testa. Mi ero innamorata del Tuo carattere, della Tua personalità, del Tuo modo di essere prima ancora della Tua persona fisica.
Ma eri un Tutto fatto apposta per me. Eri proprio quello giusto. Lo sarai per sempre.

domenica 20 giugno 2010

E' ancora domenica, come quel 24 gennaio.
Forse è per questo che ripercorro le ore che mi separavano dal destino e da Te.
Le rivedo, quelle ore del 24 gennaio ... una domenica come tante, che avrebbe invece cambiato tutta la mia vita.
Ogni domenica è un piccolo anniversario. Ogni giorno è un granello di sabbia che scende nella clessidra del tempo. Ogni giorno mi avvicina di più a Te.

sabato 19 giugno 2010

Buongiorno Amoremio.
Niente di nuovo. Ogni mattina spero di svegliarmi senza quella morsa allo stomaco che, prima ancora di aprire gli occhi, mi ricorda che mi aspetta un'altra giornata vuota.
Adesso faccio fatica a dormire anche con la pastiglietta. E questo è un bel problema. Prima, almeno, sapevo di perdere contatto con la realtà per 7-8 ore ed era una tregua miracolosa; ora continuo a svegliarmi, a girarmi nel letto, a soffrire di tutto.
La mia vita è proprio andata a puttane. La cosa più difficile è non pensare. Non pensare a quello che ho davanti, non pensare all'estate, non pensare all'autunno, non pensare a tutti i mesi a venire, non pensare a niente. Come si fa? è una battaglia persa in partenza, e mi sento persa anch'io.
Trovare il bandolo della matassa, trovare l'inizio di questo puzzle saltato per aria e provare a rimettere insieme i tasselli. Devo darmi un senso. O non ci saranno medicine che tengano. Non ci sarà futuro.

venerdì 18 giugno 2010

Ho creato un po' di trambusto. Oggi mi hanno telefonato in 4: Tuo cugino, la Betty, la Mari e Marco.
Tutti con la stessa domanda "ma dove sei sparita? stai bene? come mai non ti fai più vedere/sentire?"
Cosa dovevo dirgli, Amoremio?
Che ho passato una settimana d'inferno, e non è detto che sia finita.
Che non avevo - non ho - una gran voglia di parlare con nessuno.
Che mi costa fatica tutto, anche pensare.
Che mi salgono le lacrime agli occhi per un nonnulla e non so come fermarle.
Che farmi sentire/vedere così non mi piace e dunque evito.
Che mi sono rintanata, come un animale ferito, aspettando di morire o di guarire.
Non sono nè morta, nè guarita.
Sono sempre qui a chiedermi cosa inventarmi per stare a galla, poi in piedi, e poi magari camminare.
Datti tempo, continuano a ripetermi tutti, datti tempo e fiducia, ce la farai.
E allora perchè più tempo mi dò, e più Tu mi manchi?
Cosa dovrebbe succedere, un bel giorno, perchè Tu diventi prezioso ricordo e non struggente nostalgia?
Mi sveglierò una mattina e sarà successo il miracolo? o me ne accorgerò un po' alla volta?
Come uscire dalle sabbie mobili in cui mi dibatto?
Come agganciare il pensiero all'azione, cioè come tradurre l'idea di fare qualcosa in decisione di fare qualcosa?
Oggi sono stata ad un altro convegno speciale, Tu sai di cosa parlo.
Molto interessante e confortante. Voi ci siete, e ci guardate e ci seguite passo passo. Volete comunicare con noi, darci i vostri consigli, farci sentire protetti e amati, alleviare il nostro dolore. Sembra, in certi momenti, che basterebbe stendere la mano per incontrarVi. Certi volti, certe voci ... tutto così nitido, evidente.
Mi si stringe il cuore solo quando sento dire che qualche anima stenta più di altre a staccarsi dalla sua dimensione terrena, soprattutto se è stata strappata improvvisamente alla vita. Tu sicuramente non pensavi di andare di là, e forse sei tra coloro che cercano ancora di trovare pace nella nuova dimensione ....
Dicono che molte anime passano uno stadio di sonno profondo e ristoratore.
Ecco, io spero che Tu stia dormendo, con quell'aria abbandonata e soddisfatta che avevi nel sonno.
E che al Tuo risveglio tutto Ti sia chiaro e non Ti crei turbamento o paura.
Penso a Te come ad un bambino, vorrei tenerTi la mano per farTi sentire che non sei solo, ma sono certa che il mio pensiero pieno d'amore Ti arriva fin dove sei e me lo rimanderai centuplicato.
Mi manchi sempre.

giovedì 17 giugno 2010

Anche andare a fare la spesa può nascondere delle insidie.
Mi ricordo quella volta che scoppiai a piangere davanti al banco-frigo, guardando la coppa del nonno, il Tuo gelato preferito ... mi ero detta che stavo messa proprio male.
Oggi riesco a passare anche davanti alla coca-cola, alla Nutella, alle patatite, ai ghiaccioli senza scoppiare in lacrime, un bel progresso vero?
Ma tutto in qualche modo mi ricorda Te. Perchè Ti piaceva o non Ti piaceva. Perchè quando andavo a fare la spesa dovevo ricordarmi di comperarlo per Te, o di non prenderlo.
La ciotola sempre piena di cioccolatini .... non doveva mai mancare il parmigiano o il Gran Biscotto, andavi matto per i wafer alla nocciola. Avevi i gusti di un bambino, poche cose semplici ed eri contento.
Ma non era di questo che volevo parlarTi.
Oggi ero lì alla cassa, aspettando il mio turno e ad un tratto l'ho visto: un uomo alto, con le spalle larghe, una camicia portata fuori dai jeans e scarpe sportive; capelli brizzolati e gli occhiali da sole sulla testa; teneva una mano in tasca e aveva un modo di camminare simile al Tuo. Si è fermato a guardare le vetrine del negozio di sport, proprio come avresti fatto Tu, e io non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso. Da lontano, mi ha dato proprio l'illusione di Te. Poi si è girato , l'ho visto bene, aveva anche un bel volto - serio ma non scuro - ma naturalmente non era Te. Per un momento, Ti ho rivisto come tante altre volte. Per un attimo, ho pensato a come erano le altre volte. Per un istante, ho immaginato che - uscita dalla cassa - mi saresti venuto incontro, avresti preso la borsa e passato l'altro braccio attorno alle mie spalle. E ce ne saremmo tornati a casa, insieme.
Poi la commessa mi ha chiesto "ha la tessera-punti?" e io mi sono risvegliata.
Quell'uomo era sparito, come Te.

mercoledì 16 giugno 2010

Quando hai toccato il fondo, non è detto che sia finita. Puoi sempre cominciare a scavare..

Sembra scritta per me, questa frase trovata in un libro; penso che se qualcuno è riusciuto a rendere così bene l'idea di quanto in fondo si possa scendere, significa che è già passato da questo incubo di dolore e di vuoto.
Che non è una mia esclusiva. Che altri prima e dopo di me ci si troveranno dentro. E in qualche modo ne devono anche uscirne. Facendo il bilancio o dimenticando, contando i pezzi rotti o mancanti, trovando nuovi arti al posto di quelli amputati. Lo scopriremo solo vivendo.

martedì 15 giugno 2010

Mi chiedo: è questo che significa toccare il fondo?
O ci sarà ancora spazio, più giù?
E' questa l'inedia? l'atonia? il male di vivere?
E' questo che voglio?
La testa dice di no, perchè sto troppo male a stare così. Giorno dopo giorno.
Ma non so come reagire. O forse lo so ma non voglio. O forse non voglio davvero. O forse non ne ho le forze.
Ho cominciato a prendere dei ricostituenti, Amoremio, spero che facciano effetto.
Perchè è troppo faticoso vivere così, non ha senso, non voglio portare avanti giorni così inutili.
So che mi aiuterai, che non vuoi vedermi andare alla deriva in questo modo.
Oggi quella persona speciale mi ha confermato tutto ciò che sapevo già; eri innamoratissimo, avevi grandi progetti, volevi che ci sposassimo. Non eri pronto ad andartene, sei rimasto qui, vicino a  me, non Ti vuoi allontanare ... dovrei farlo io, dovrei essere io a salutarti ....per permettere a Te  di intraprendere il Tuo cammino e a me di riprendere il mio ... ci penserò, ma io non riuscirò mai a lasciarTi andare ...
Amoremio, oggi Ti porto in Valdossola con me ...andiamo a trovare una persona speciale.
Ricordi quando andavi via per lavoro e mi dicevi  "sei sempre lì, accanto a me, la mia compagna di viaggio"?
Qualche volta, stavamo al telefono addirittura per tutto il tragitto. Mi chiamavi dal casello di Milano e Ti facevo compagnia fin quando arrivavi; di cosa parlavamo? so che Ti facevo ridere, quando entravi nella regione emiliana, cominciavo a parlare con quella cadenza simpatica ... mi piaceva sentirTi ridere, m'inventavo sempre qualcosa per provocare quella Tua bella risata piena .... immaginavo, allora, il Tuo volto che si apriva nel sorriso e mi sentivo stupidamente felice.
Ti amo.

lunedì 14 giugno 2010

Al mattino non Ti lascio più il mio buongiorno ... non qui ...
ma da quando apro gli occhi a quando, finalmente, li chiudo è tutto un discorso con Te; alle volte piangendo, alle volte sorridendoTi. Ti bacio appena sveglia, Ti parlo continuamente, Ti faccio notare tutte le stranezze che mi succedono e che prima Ti raccontavo al telefono, Ti chiedo "cosa faresti al posto mio?", ogni volta che mi trovo in qualche  dubbio è a Te che mi rivolgo, ma non riesco ancora a ridere di nulla con Te, perchè non succede mai nulla che mi strappi un sorriso. E alla sera, prima di spegnere la luce, Ti bacio ancora, e Ti stringo forte. I nostri discorsi, piccoli e grandi, stupidi e importanti, sono solo nostri.
Ancora adesso, come prima, a Te racconto tutto, sicura che mi capisci, che Ti prendi il tempo di ascoltarmi davvero. Vedo i Tuoi occhi che non lasciano i miei, quel Tuo piccolo sorriso che era un incoraggiamento a non perdermi d'animo .... passano i giorni, Tu non passi - non passerai - mai.

domenica 13 giugno 2010

E' domenica pomeriggio, fine pomeriggio ormai.
Mentre la gente va in giro o cerca posti per divertirsi, oggi io sono andata alla chiesa dove Ti eri sposato quasi 20 anni fa. Volevo vedere cosa avevi scelto per il Tuo  giorno speciale.  Non mi sono affatto sorpresa di trovare una piccola chiesa in mezzo ad un bosco silenzioso e affascinante. Corrispondeva proprio ai Tuoi gusti. Magari l'avevate scelta scelta insieme, Tu e lei, ma entrando in quella silenziosa Casa, illuminata solo dalle candele e dalla luce che filtrava dalle porte spalancate, ho pensato solo a Te, non riuscivo nemmeno ad immaginare Te con lei, nel giorno del vostro matrimonio.
Ho visto con gli occhi della fantasia gli addobbi, i tanti amici che Ti circondavano, un giovane Uomo,  bellissimo nel suo vestito da cerimonia. Ho guardato la piccola navata, ho pregato quella Madonna sopra l'altare, ho pregato anche Te e anche per Te. Mi sono seduta su una panca e ho pianto. Nel silenzio della chiesa, ho pianto tutte le mie lacrime, ma so che ne ho ancora tante di riserva. Ti ho immaginato uscire, alla fine della cerimonia, e Ti ho visto su quel prato attorniato da parenti e amici, mi sono chiesta dove avevi fatto le tradizionali foto ... 20 anni fa Tu iniziavi la Tua vita di coppia, io avevo una bambina, un marito, una vita piena, e di Te non sapevo nemmeno che esistessi. Dovevano passare tanti anni perchè il destino facesse incrociare le nostre strade, ci mettesse l'uno nelle braccia dell'altra e ci illudesse che avevamo tanta strada da fare insieme; ci eravamo trovati e subito riconosciuti. Tutto quel tempo, e le nostre vite diverse, per poi arrivare ad essere Noi, insieme.
20 anni dopo, sono stata lì a piangere il mio Uomo, a ripercorrere i Tuoi passi di un giorno lontano, quando Tu non sapevi nulla di me ed io di Te, quando andavamo incontro - senza saperlo - alla nostra storia.
Tornando verso il paesino da cui partiva la strada per arrivare a quella chiesetta, ho riconosciuto la gelateria dove una sera d'estate di qualche anno fa ci siamo seduti ... non mi avevi nemmeno accennato che poco lontano da lì Ti eri sposato, il passato era proprio passato, e non avevi fantasmi ad inseguirTi.
Quando prendevi una decisione, non tornavi mai sui Tuoi passi, nè recriminavi. Eri limpido e coerente, sincero e pulito. Quello che Ti eri lasciato alla spalle non è mai stato motivo di preoccupazione, per me.
Ero diventata la Tua donna,  mi avevi voluta al Tuo fianco, sapevo che da quel momento ci sarei stata solo io.
E così è stato sempre, senza se e senza ma. Grazie Amoremio, non Te lo dirò mai abbastanza.
Va sempre peggio, Amoremio, ed è inutile che stia qui a raccontarti .. Tu lo sai, Tu lo vedi.
Sembra una discesa senza fine, senza paracadute, senza appigli.
Scivolo giù .... non so dove arriverò. Non me ne frega niente, lascio andare ...
Se puoi, aiutami. Non Ti chiedo altro. Fai Tu.

venerdì 11 giugno 2010

Se una sera ti sembrerà
di essere un poco sola
se quella sera per avventura
ti prendesse voglia di ritrovami un poco
bene, allora ti dico
non cercarmi col fascio di mimosa
in qualche marmo o nei sentieri
di ghiaia del cimitero

Io sarò là
dove a sera fa capriole il vento di marzo
quando si allunga l'ombra e la rondine
si lascia portare dai suoi chiusi cerchi

Io sarò là
dovunque sia campagna al tramonto
dove l'acqua piega l'erba e poi continua
dove i ragazzi vanno scalzi
gonfiati dalle loro camicie alle spalle
dagli anni così accesi come ali

Io conosco quel tempo
sulla proda si era sempre innamorati
senza ancora sapere il vino e una donna
cosa fossero

Ma se davvero una sera ti venisse malinconia
e magari un certo pensiero di me
lascia da parte, ti prego, il cimitero

A marzo, in una qualunque campagna
con l'acqua che canta o geme
col seme che si ascolta crescere
là io sarò
come se appena io fossi andato
come se non fossi mai andato
libero e innamorato là io sarò.

Il dolore è una terra molto strana che fa fare cose altrettanto strane alle nostre menti

mercoledì 9 giugno 2010

Anche se sembra incredibile, è ogni giorno più dura, Amoremio.
E ogni giorno di più faccio fatica a trovare il mio posto nel mondo.
Dovunque mi sento a disagio, dovunque mi sento altrove, dovunque sono estranea.
Il mio posto era dove eri Tu.
Stare senza Te, mi sembra sempre più difficile; sempre più improbabile.
Stare senza Te, è cercare un posto che mi faccia sentire bene e non trovarlo mai, non qui.
Vedo il vuoto davanti; vedo giorni e mesi e anni vuoti di significato.
Niente mi interessa più veramente, e anche se provo ad aggrapparmi a qualcosa, dopo poco mi rendo conto di lasciar andare la presa.
E' la Tua mano che mi manca. E' la certezza di Te. E' la tranquilla fiducia di averTi e di sapere che niente può farmi paura.
Mai ho avuto così tanta paura in vita mia.
Mai mi sono sentita così vulnerabile e fragile.
CercarTi in continuazione e non trovarTi accanto .... mi manca la Tua fisicità, anche se so che il Tuo cuore è nel mio, col mio. Ma ci sono momenti in cui darei anni di vita per averTi ancora, e stavolta non Ti lascerei più andare via. Non senza di me.

domenica 6 giugno 2010

Ecco, Amoremio, il primo "Torneo Ape" è finito. Ho premiato, ho visto i Tuoi pazzi amici giocare come trichechi sulla spiaggia, i piccoli ammazzarsi per vincere la coppa, i grandi commuoversi, quelli di mezzo giocare come dei professionisti. In un pomeriggio torrido eravamo tutti lì, per Te.
Amici, parenti, estranei, una gran folla di gente e Tu sopra di noi.
Ogni volta che facevano il Tuo nome, mi veniva il magone.
Quando ho dovuto consegnare il trofeo a quei ragazzini sudati, esaltati, eccitati, felici ho provato ad immaginare cosa stessi facendo Tu in quel preciso momento; ho alzato gli occhi al cielo, Ti ho guardato e sono certa che mi hai sorriso. Sul quel campo avevi dato i Tuoi primi calci al pallone, poi ci giocavi la partitella del lunedì, oggi hai visto un sacco di gente riunita per ricordarTi nel modo che sarebbe piaciuto a Te. Poche chiacchiere e tanti fatti.
Ci sei sempre Amoremio, anche nel discorso più generico Tu ci sei sempre, o sempre troviamo un modo per farTi parte di quella compagnia. Troppi anni hai passato in mezzo a quelle persone, vi siete visti crescere e fare la vita adulta, nessuno ancora si capacita che su quel campo non segnerai più un gol ....che non Ti siederai più sulle panchine a mangiare un ghiacciolo .... che non dovranno aspettarTi all'uscita dagli spogliatoi.
E' stato molto bello e molto commovente. Spero che tutti quesi ragazzi che ho visto oggi, respirino la stessa aria aria sana, crescano bene, diventino adulti consapevoli e perbene come lo eri Tu, come lo sono i Tuoi amici. Tu avei quel "quid" che Ti faceva speciale e unico, ma conoscendoli meglio capisco perchè sono stati i Tuoi compagni di viaggio di tutta una vita. Purtroppo  troppo breve.
Ti abbraccio forte, sei più mio che mai ...
Oggi grande giornata calcistica.
Nel pomeriggio giocheranno i Tuoi amici, la classica partita del cuore in Tuo onore.
Poi la finale del "torneo Ape", anche questo in Tua memoria.
Con il ricavato di questa iniziativa, hanno comperato 2 carrozzine a rotelle per qualcuno che ne ha bisogno e non avrebbe potuto permettersele.
Vedi Amoremio? riesci a fare del bene anche adesso, riesci ad ispirare gesti belli e finalità nobili.
Io sarò madrina di tutto l'ambaradan, consegnerò il trofeo e penserò che da Lassù ci stai guardando e sicuramente sorridendo. Fiero dei Tuoi amici, della Tua donna, come tutti noi lo siamo di Te.

sabato 5 giugno 2010

Buonanotte Amoremio ... spero di sognarTi .... sarebbe l'unica cosa bella di questa giornata troppo triste.
Dormi bene, Ti stringo forte a me ....
Notte infame, Amoremio .... mi giravo e rigiravo nel letto, impossibile prendere sonno.
Non so quante volte ho guardato la Tua foto e l'ho baciata.
Ti ho chiesto "aiutami", Ti ho detto "stammi vicino", Ti ho sentito accanto a me. Eppure così irrimediabilmente lontano. In quel mondo di cui leggo, in cui Ti immagino, che dev'essere per forza bello e pieno di pace.
Visto che l'inferno lo viviamo già in terra.
Ci sono momenti in cui la mancanza di Te mi prende come una mano alla gola.
Vuoti assoluti. Non so se esiste un'unità di misura per il vuoto, ma Ti posso dire che è enorme.
Il vuoto non ha fine, non ha inizio, non ha limiti: è tutto intorno, e ci navighi dentro.
Chissà cosa starai facendo, Lassù ... dicono che avete tanto da fare, anche per noi che siamo qui a piangervi.
Spero che Ti lascino dormire fino a tardi, che qualcuno Ti porti una tazzina di caffè corto e fumante, magari con 4 pavesini :-))) mi piaceva venire a svegliarTi così, con la Tua piccola colazione.
Entravo piano piano nella camera, Ti sentivo respirare, Ti davo un bacio sulle labbra che sapevano di sonno.
Aprivi piano piano gli occhi, e già c'era un sorriso sul Tuo viso.
Buongiorno Amoremio, mi dicevi .... che ore sono? poi ti stiracchiavi come un gatto che fa le fusa, facevi i pugnetti come un bambino, Ti baciavo sul collo, odoravi di buono, avevi quel profumo che riconoscerei tra mille, mi accarezzavi, la Tua voce profonda mi arrivava fino allo stomaco. Poche parole per darTi il tempo di svegliarTi completamente, tanti sorrisi ... mi facevi una tenerezza struggente, Ti stuzzicavo mentre bevevi il caffè. Piccoli riti che non ritroverò mai più, se non nei ricordi. Solo in quelli.
Stammi vicino, Amoremio, ho un bisogno disperato di Te.

venerdì 4 giugno 2010

Non so quanto tempo era passato dall'ultima volta che avevo giocato a Word Mojo.
Stasera ci ho riprovato. Te lo ricordi Amoremio? quante discussioni, quante risate, quante battaglie combattute fino all'ultima parola da 6 lettere ... vincevi quasi sempre Tu, eri più analitico, più logico, vedevi già la soluzione del gioco mentre io mi intestardivo a fare incroci pericolosi. Quante sfide abbiamo fatto!
Poi ci dicevamo il punteggio ottenuto, io avevo fatto un record a 39000 punti, Tu quasi a 57000, che rabbia!
Ora ho fatto solo 2 giri,  sono uscita quasi subito, faccio fatica a ragionarci su, e poi non ci sei più Tu da sfidare, cosa me ne frega di fare il record?
Dio mio, quanto mi manchi in tutto ...
Amoremio, so che stai facendo tutto il possibile per dare conforto a chi hai lasciato qui, so che stai vedendo quello che vedo io, so che probabilmente Ti stiamo facendo soffrire col nostro dolore, so anche che vorresti portarci la consolazione di una certezza che non tutti hanno.
Il sogno di questa mattina lo tengo nel cuore come un Tuo regalo, uno dei più preziosi che mi hai fatto.
Chissà cosa volevi dirmi con quello sguardo così profondo ... io ci metto dentro tutte le parole, la tenerezza, l'incoraggiamento, l'amore che vorresti ancora potermi dare.
Tuo cugino ha comperato la macchina nuova. Ci credi che quando me l'ha detto mi è venuto il magone?
Perchè anche Tu, quest'anno, volevi cambiare la Tua, e finalmente Ti avevo convinto a farlo.
Sapevo che ce n'era una che desideravi da tanto, addirittuta da quando eri bambino, e che avevi sempre rinunciato a prendere perchè Ti sembravano soldi buttati, perchè eri un uomo che non aveva bisogno di far vedere cosa aveva per far sapere chi era, perchè badavi sempre alla sostanza e mai all'apparenza, ma quella macchina proprio Ti piaceva. E l'avresti presa, Ti avrei obbligato a farTi questo regalo che meritavi.
Invece non hai fatto in tempo a realizzare questo desiderio, e non sai quanta pena mi dà.
Ne avevamo parlato, saremmo andati insieme a sceglierla, volevo che la prendessi esattamente come la volevi. Con tutti gli optionals possibili e immaginabili, esattamente del colore che preferivi, e gli interni in pelle chiara. Se non fosse che quella macchina a me non piace proprio neanche un po' (ma non Te l'avrei mai confessato), me la compererei per risarcirti di ciò che non hai avuto, per realizzare il Tuo sogno di bambino.
E' venerdì sera, Amoremio, uno di quei venerdì sera in cui Ti preparavo qualcosa di speciale e poi stavamo finalmente insieme. Sto imparando a far finta che un venerdì sia uguale ad un mercoledì.
Ma non riuscirò mai a fir finta che Tu stia per arrivare ....
Buongiorno Amoremio ....
Ti ho sognato, è stato brevissimo ma mi ha lasciato un ricordo molto intenso.
Avevo il Tuo volto a pochi centimetri dal mio, così vicino che potevo vederTi solo gli occhi.
Tanto vicino da chiedermi se eri veramente Tu, ma il colore era proprio quello dei Tuoi occhi e lo sguardo era proprio il Tuo, serio ma non severo, con dentro una punta di sorriso ... uno sguardo attento, che non lasciava il mio, che sembrava volesse entrarmi nell'anima, che mi teneva inchodata ... poi mi sono svegliata, felice nonostante sapessi che era stato solo un sogno, felice perchè ormai so che solo in sogno posso rivederTi ...

giovedì 3 giugno 2010

Buongiorno Amoremio, un bacio, il primo dei tanti che Ti mando ogni giorno ....

mercoledì 2 giugno 2010

Te l'avevo detto che era una brutta giornata. Infatti è stata pessima.
Non so spiegarmi perchè ci sono giorni così bui, oppure non riesco ancora ad accettare che questa strada non è lineare, nè coerente. E' una strada stretta stretta, che alle volte diventa un vero imbuto.
Piango. Ti penso e piango. Ti ricordo e piango. Ti vedo e piango. Ascolto una canzone e piango. Guardo questo cielo striato di grigio, col sole che sta andando a morire e piango.
Quante cose ci sono state tolte, Amoremio.
Quante giornate, quante carezze, quanto stare insieme, quanto amore.
No, quello non è sparito affatto, anzi. Mi sembra si sia amplificato, moltiplicato all'infinito.
Tu sei andato via quando tutto era perfetto, e così resterà per sempre.
Ti stringo forte forte, appoggio il viso sul Tuo petto, ascolto il battito del Tuo cuore, sento le Tue braccia attorno a me ...mi manchi mi manchi mi manchi mi manchi mi manchi mi manchi mi manchi mi manchi!
Buongiorno Amoremio, oggi non va. Sono sveglia da 2 ore e ho già pianto 4 volte.
Parlando con la Tua mamma, mi venivano giù le lacrime e non sapevo come nasconderle.
Oggi mi sembra che tutto sia rimasto uguale a 4 mesi e 9 giorni fa. Nemmeno l'ombra di un piccolo miglioramento, nemmeno un'idea di come andare avanti ....
Passa il tempo e non passa minimamente il bisogno di Te.
Non c'è verso di accettare tutto questo futuro senza di Te.
Alle volte mi chiedo quanto me ne resta ancora ....
Non sono più abbastanza giovane per credere in un futuro migliore, non sono ancora abbastanza vecchia per vivere di ricordi, eppure è sempre lì che mi rifugio: nei meravigliosi anni passati con Te.
Mi dovranno bastare, li dovrò far bastare.
Non chiedo più niente, non m'interessa più niente.
Senza Te, tutto è davvero poca cosa. Eri Tu a rendere speciale la mia vita. Il pensiero di Te era sufficiente a farmi star bene. Sapere di averTi era tutto ciò che mi occorreva. E di Te non ne avevo mai abbastanza.

martedì 1 giugno 2010

[Lyrics] Tears In Heaven - Eric Clapton



Lacrime in Paradiso

Saprai il mio nome se ci vedremo in Paradiso?
Sarà lo stesso se ci vedremo in Paradiso?
Devo essere forte e andare avanti
Perchè lo so che non è il mio posto il Paradiso

Mi terrai la mano se ci vedremo in Paradiso?
Mi aiuterai a stare in piedi se ci vedremo in Paradiso?
Troverò la strada attraverso notte e dì
Perchè lo so che non posso restare qui in Paradiso

Il tempo può abbatterti; il tempo può piegarti le ginocchia;
Il tempo può spezzarti il cuore, e farti implorare pietà
implorare pietà

Oltre la porta c'è pace, ne sono certo,
e lo so che non ci saranno più lacrime in Paradiso

Saprai il mio nome se ci vedremo in Paradiso?
Sarà lo stesso se ci vedremo in Paradiso?
Devo essere forte e andare avanti
Perchè lo so che non è il mio posto il Paradiso
Perchè lo so che non è il mio posto il Paradiso

EROS RAMAZZOTTi STELLA GEMELLA



Ti amo, dolce Amore ....