giovedì 12 agosto 2010

Ciao Amoremio ....
ieri sera ho iniziato a leggere uno dei Tuoi tanti libri "nautici"; m'incuriosiva il titolo "ho sposato l'oceano" e sto scoprendo che è un vero e proprio diario, scritto dalla moglie di un grande regatista, mentre il marito si stava preparando per la più difficile delle traversate: il giro del mondo in solitario, senza scali e senza assistenza.
Nel libro ci sono descrizioni tecniche, ma anche e soprattutto descrizioni emotive, e mi sta piacendo molto.
Ho provato ad immaginare cosa pensavi mentre lo stavi leggendo. Sicuramente, in quelle pagine trovavi la traduzione del Tuo grande sogno. Parla di oceani tempestosi, di prove fisiche al limite delle possibilità umane, di sfide soprattutto con se stessi prima che con il mare, di notti a studiare le carte nautiche ....mi è facile credere che Tu abbia vissuto la cronaca di quella traversata con gli occhi e il cuore di Simone, il velista, mentre io la sto vivendo con gli occhi e il cuore di Inbar, sua moglie.
Prima di iniziare il libro, ho guardato la trama e, con un colpo al cuore, ho scoperto che alla fine di quella tremenda traversata, Simone e Inbar avevano deciso di stabilirsi a Savona e di iniziare la loro vita di coppia.
Ma proprio la sera prima di partire per Savona, a bordo di una barca di amici, Simone si addormenta e non si sveglierà più. E Inbar, davanti alla morte improvvisa del suo adorato compagno, scrive " io mi ritrovo catapultata sulla linea di partenza del mio Vendée Globe. Simone me lo aveva detto: ciascuno di noi, prima o poi, si trova ad affrontare il suo personale Vendée, l'impresa nautica più dura ed estrema che ci sia. Succede tra i Quaranta ruggenti e i Cinqanta urlanti della vita".
Penso che Simone se n'è andato poco prima di compiere i 40 anni, e Tu poco dopo aver compiuto i 50.
Tu che lo conoscevi e lo ammiravi, avrai sicuramente sussultato quando avevi saputo della sua morte, ma ti sarai anche detto: che bello, se n'è andato dopo aver coronato il suo grande sogno e dormendo su una barca. Tu che dicevi sempre "spero di morire allo stadio o in barca" hai avuto ugualmente la morte che volevi: allo stadio, durante il derby, mentre la Tua Inter vinceva.
Ora sono certa che Tu e Simone vi farete delle gran chiacchierate e lui Ti racconterà tutto ciò che ancora non aveva scritto, Tu gli racconterai tutto ciò che ancora volevi fare.
E noi, le vostre donne, restiamo qui a rimpiangervi, perchè sappiamo di aver perso Uomini unici.
Dev'essere che i veri lupi di mare, come Te e come Simone, hanno un'indole comune e fuori dal comune.
Inbar scrive ancora: in questo libro c'è il mio Simone, la mia tempesta, il mio uragano. L'uomo estremo, coraggioso, geniale, furbo, dolce sicuro, ingenuo, testardo, egoista, generoso. L'uomo che sogna, che sorprende, che sbaglia, che si pente, che progetta, che convince, che coinvolge, che combatte.
Proprio com'eri Tu.

1 commento:

  1. dev'essere bello ritrovare in un libro i sogni e le passioni dell'uomo che hai amato e che amerai x sempre.t.v.b.

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