lunedì 26 aprile 2010

E' quasi ora di andare a letto, Amoremio ...
sono esausta; la testa che così faticosamente cerca di trattenere informazioni utili e di uso quotidiano, arriva a sera spossata dalla gran fatica. Io che mi vantavo di avere una memoria da elefante, ora dimentico tutto, devo farmi ripetere le cose mille volte, ho la casa disseminata di bigliettini-promemoria, il telefonino pieno di appunti, di memo.
E anche così, faccio fatica a tenere il passo.
Il Nano non sta proprio bene; mi stupirebbe poco che volesse raggiungerTi.
Ormai, ho capito che questo sarà un anno da cancellare, o forse da ricordare anche troppo bene.
Oggi faceva un gran caldo, sul lago c'era già qualche barca ... come non pensare a Te, ancora e sempre? alla Tua passione per la vela, al Tuo viso felice quando potevi metterTi al timone e andare per mare?
Era uno dei nostri sogni. Mollare tutto e andarcene in giro con la nostra barca.
Ancora un paio d'anni, mi dicevi, e tutto cambierà.
E' già cambiato tutto, Tesoro mio, ma non come avremmo voluto, non come avevi sognato.
Vivi la vita, mi hai detto.
Quale? vorrei chiederTi.
Eppure, una sorta di vita, di qualche tipo, dovrò vivermela per forza.
Basta, ti porto via, mi hai detto.
Ho dovuto trattenermi dal gridarTi: vieni a prendermi, sono qui, sono pronta.
Non partirò finchè non sarà il mio momento. Questa è la realtà.
Ma di sicuro c'è che ora quel momento non mi fa più paura.

Buonanotte Amore, spero di vederTi ...

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