lunedì 26 dicembre 2011

Ciao Amoremio, cosa stai facendo? e ti ricordi cosa stavamo facendo gli altri anni il 26 dicembre? certo che te lo ricordi, perchè era finalmente il momento di andare via, noi due, in montagna; là trovavamo il resto della compagnia, ma ci piaceva tanto anche starcene noi due, in casa, al caldo. Quella bella casa in pietra e legno che, quando arrivavamo, subito dopo l'ennesimo tornante, sembrava darci il benvenuto con i suoi abeti tutt'attorno, pieni di nevi, e illuminata dalla buona signora Erminia che aveva provveduto ad accendere il riscaldamento e le luci. Quella casa solitaria, ma proprio per questo ancor più tana, rifugio, nicchia in cui nasconderci. Ricordo con che sollievo si preparavano i bagagli per andare là, a vivere i nostri giorni pieni di camminate nel silenzio del bosco, di partite a carte o a scarabeo, di cibo mangiato a qualsiasi ora, di pigrizia totale, di ritmi finalmente solo nostri. Ti toglievi l'orologio prima di partire, e lo rimettevi solo al ritorno. Ancora ti rivedo sullo skilift, quel piccolo salto per sganciarti, e prendermi per mano per facilitarmi la discesa. Una volta sono andata lunga distesa, e ho fatto cadere anche te, in un groviglio di bastoncini e sci; non la finivamo più di ridere, e invece di toglierci di mezzo, ci siamo fermati lì, avevano dovuto chiudere un momento l'impianto per non creare problemi a quelli dopo di noi. Dopo di noi, non c'era nessuno, Amoremio, e io non vedevo nessuno: solo Te. Battevi un paio di volte gli sci, ben allineati, ti calavi gli occhialoni, inforcavi i bastoncini e mi dicevi "pronta? da che parte andiamo?", ti rispondevo "prontissima, io ti seguo". Perchè davvero ti avrei seguito in campo al mondo, senza chiederti dove mi stavi portando. All'inizio seguivo la pista che tracciavi tu, poi quando capivo in che direzione andavi, mi allineavo a te, e andavamo in mezzo a quel silenzio come due cigni sul lago; sapevo dove avresti svoltato, a quale cunetta avresti saltato, dove ti saresti fermato. Ti stavo al passo con un po' di fatica, tu sciavi benissimo, con naturalezza ed eleganza, sembrava non facessi nessuno sforzo, ma non volevo dartela vinta e quando mi chiedevi *tutto bene o devo rallentare?* ... *no, no - ti rispondevo - tutto bene, andiamo*; avevo l'impressione che stessi ridendo  sotto i baffi, che sapessi ... E poi, giù all'arrivo, una breve sosta, un pezzetto di cioccolata che portavi sempre nel tascone, e si ripartiva. Trovavamo qualche amico, si sciava insieme, poi tappa in qualche bar ai bordi delle piste per la cioccolata calda con tanta tanta panna montata. A casa, tu accendevi il camino, io preparavo la cena, spesso avevamo ospiti, come al solito ci piaceva più ricevere che uscire; a parte l'ultima sera, quando si radunava tutta la compagnia, erano cene con un paio di coppie alla volta, per stare più insieme, dicevi, per goderci la compagnia. Che serate piene di calore, di aneddoti, di scherzi, di partite interminabili. E i tuoi occhi che, ogni tanto, incrociavano i miei per dirmi qualcosa, in mezzo alla gente, qualcosa che solo tu ed io capivamo. Quanta complicità! quanto mi piaceva quel nostro codice fatto di sguardi, di un occhiolino, di un'espressione al volo. Quante promesse in quelle occhiate furtive. Quanto di Te.

sabato 24 dicembre 2011

John Lennon - And So This Is Christmas

Ciao Amoremio.
La mente torna continuamente alla nostra ultima - ma senza sapere che era tale - vigilia di Natale. Tu che arrivi carico di pacchetti, io Sarah e Marco che ti aspettavamo per cenare e dare il via al solito rituale; quello che avevi imparato con noi, e che ti piaceva tanto. Ti vedo ancora lì, fermo sul cancello, che brontoli sottovoce perchè non eri riuscito a prendere quell'ultimo regalo; il berrettino con la visiera, i tuoi ricciolini che spuntavano fuori, il piumino, la risata quando ho cominciato a farti il verso e a prenderti in giro. Così alto, così imbacuccato, così tenero. Anche quest'anno ho iniziato il count-down, proprio a cominciare da oggi. Da questa vigilia di Natale che sarebbe stata l'ultima. E penso continuamente che allora non sapevo che mi restavano solo 30 giorni di Noi. Che stavo inconsapevolmente vivendo gli ultimi 30 giorni di Noi, che mai più saremmo tornati, in nessun modo, in nessuna forma. Ti vedo seduto sul divano, su quel posto che mai più nessuno ha occupato; le tue lunghe gambe accavallate, quel tuo modo di prendere un cioccolatino, di accenderti la sigaretta, di girarti verso di me.
Mi manchi così consapevolmente, da non riuscire a racchiudere il pensiero della tua mancanza.
Mi manchi da talmente tanto tempo, che non ricordo quasi più il tempo in cui non mancavi mai.
Mi manchi così intensamente da sentirti improvvisamente accanto a me, forte e sicuro, a darmi forza e sicurezza.
Mi manchi, Amoremio bellissimo. Amoremio tenerissimo. Amoremio dolcissimo. Amoremio risoluto. Amoremio orgoglioso. Amoremio integro. Amoremio bambino. Amoremio Uomo.
Buon Natale, Amoremio.


venerdì 16 dicembre 2011

MI MANCHI
e non so più come dirtelo per farmi sentire, per farTi tornare.

http://youtu.be/ju2e2GQmVlU

giovedì 15 dicembre 2011

questa foto mi fa venire in mente noi, Amoremio. quando ti chinavi per lasciarti baciare, quando piegavi la testa per baciarmi, quando ti buttavo le braccia al collo ... mi vedevo e mi sentivo improvvisamente così piccola e ti vedevo e ti sentivo così grande, e capace di accogliermi tutta.
Mi manchi Tu, e mi manco Io con Te.

martedì 6 dicembre 2011

Ti ho sognato. Per la prima volta - anche in un sogno - eravamo arrabbiati, lontani, in lite; Tu mi evitavi, io ti cercavo ma senza darlo troppo a vedere. Poi, una stanza o forse un corridoio, la necessità di passarci vicini, di non poterci evitare, e io mi sono messa di fronte a Te, a qualche passo da Te e ti ho chiesto di riappacificarci, non ce la facevo più; ti ho chiesto di scusarmi anche se non sapevo perchè, ma sapevo di essere stata la causa del nostro allontanamento. Mi hai guardata, serio in volto, e mi hai chiesto "e perchè dovrei perdonarti?" "perchè ti amo", ti ho risposto semplicemente ma con una gran disperazione dentro. E in un attimo, mi hai attirata a Te, con forza, con decisione, come non aspettassi altro; e in un attimo ero di nuovo dentro il tuo abbraccio, contro il tuo maglione morbido e mentre il cuore si scioglieva dalla stretta del dolore, ho fatto in tempo a provare una grande, indescrivibile felicità, poi mi sono svegliata.

domenica 4 dicembre 2011

Mai piu'...come te..Claudio Baglioni



... perchè apri un armadio sopra pensiero e l'odore è quello noto, così familiare, il Tuo. Sfiori una camicia, accarezzi un maglione, ci metti dentro il naso, e per un momento brevissimo e bellissimo, ti sembra di averlo ritrovato ...

sabato 3 dicembre 2011

Sono di nuovo e ancora giorni cupi. Mi riempio di mille cose da fare, a cui pensare, e su cui buttare questo cuore. Ma è passato troppo, davvero troppo, tempo,dal nostro ultimo abbraccio, dalla tua ultima risata, dal tuo ultimo ritorno. Quando ho così bisogno di Te da non sapere dove sbattere la testa, vengo a cercarti nei ricordi, in quegli attimi incisi nella memoria del cuore, e ci riesco così bene che riassaporo il buon gusto della felicità con Te. Riesco così intensamenti a ricreare quel momento perfetto, che per un po' la testa trova pace, il cuore torna a battere regolarmente, come dopo una gran corsa o un grande spavento. Ti sogno ancora, e sono sempre sogni così lucidi e veri; ti sognano anche altre persone e poi me ne parlano; spesso nei loro sogni ci sono anch'io, come se fossimo inseparabili anche lì. E quando uno dei tuoi nipotini prende una mia telefonata e li sento gridare *mamma vieni, c'è la Chiara di Ape* mi scappa un sorriso e mi salta un battito. Chiara di Ape. Sono sempre la tua Chiara, la tua Ciaia; e Tu continui ad essere il mio Regalo. Ogni stagione, e ormai ho fatto 2 volte il giro di tutte le stagioni senza Te, porta l'impronta dei nostri piccoli rituali; questo era il periodo in cui pensavamo alle vacanze del dopo-feste; Tu arrivavi stanchissimo a fine anno, e ultimamente mi ripetevi *è che mi piace 'sto lavoro, ma voglio riuscire a staccare un po' ...*; come al solito, non eri capace di mezze misure, e quando hai staccato l'hai fatto per sempre. Non erano questi i nostri patti, Amoremio, non era questo che avevamo in mente per noi ... quella casetta in riva al mare te la ricordi? e la tua barca? e il nostro giro intorno al mondo? e i tanti libri da leggere e ancora lì, nuovi di zecca? e le giornate a zonzo in qualche angolo di mondo? e il casale da ristrutturare e in cui poter prendere tanti cagnoni? e lì aspettare i nostri giorni? ho imparato a non pensarci più, a non pensarci così tanto; perchè da qualche parte, e in qualche modo, bisogna trovare un po' di pace; non ci si può fare del male ad ogni odore, profumo, rumore, frase, richiamo, nome, ricordo .... dopo un po', ti devi mettere in salvo. Per mesi ho aspettato di sentire ancora il suono del tuo clacson che mi diceva *sono arrivato* prima di entrare nel box; per mesi ho lasciato la luce accesa in entrata; per mesi ho creduto di sentire la chiave che gira nella serratura, e per mesi ho aperto gli occhi sorpresa di non trovarti accanto a me nel letto. Non ci si abitua mai al dolore, ma la vita insegna - ogni giorno - che il dolore fa parte della commedia che recitiamo e allora ti adegui, e impari a conviverci. Riesco a stare in mezzo alla gente estraniandomi ogni tanto e senza che nessuno se ne accorga; riesco a ridere di una battuta o di una scena buffa; riesco a godere della buona compgnia e di una piccola soddisfazione. Ma non riesco a pensarmi senza Te. Nei momenti in cui mi sembra che il muro si alzi ancora di una spanna, penso intensamente al tuo profumo quando mi abbracciavi ed ero contro il tuo petto, e ti annusavo. Penso a quanto facilmente riuscivi a convincermi che tutto sarebbe andato bene, e con quanta serenità e fiducia ti credevo. Natale non sarâ mai più Natale. Osservo chi lo aspetta, chi lo preparara, chi lo vive provando un misto di disgusto e di ammirazione: come si fa a trovare ancora la voglia di ripetere gesti e situazioni ormai  così privi di significato e di senso? eppure, tutti hanno una buona scusa per festeggiare, almeno a Natale. Sei una luce sempre davanti a me, qualche volta laggiù - in fondo in fondo - qualche volta così vicina che mi sembra di toccarla, ma la vedo sempre. Tu non smettere mai di illuminarmi.

domenica 2 ottobre 2011

Ciao, Amoremio ... oggi ho parlato tanto di Te con Patrizia; lei sa ascoltarmi con una tale attenzione, e sa sollecitarmi con tale affetto, che mi concedo davvero di lasciarmi andare ai ricordi più dolci di noi due. Stamattina, poco prima di svegliarmi, stavo sognando di Te: mi avevi telefonato, ricordo che quando ho visto il tuo nome sul display, il mio cuore ha fatto una capriola e pensavo ad un errore, poi ho detto timidamente *pronto* e dall'altra parte c'eri proprio Tu, la Tua inconfondibile risata, la Tua bella voce profonda ... ero interdetta, come sempre combattuta tra la certezza che Tu sei andato via e la speranza che fossi tornato; te l'ho detto, ti ho chiesto "ma come può essere che mi telefoni? Tu sei morto, Amoremio ..." e Tu sei scoppiato a ridere e mi hai risposto "davvero? e ti sembro morto? " e me l'hai ripetuto talmente tante volte che non era vero, che non sei mai morto, che alla fine ti ho creduto, contro ogni evidenza ho voluto crederti, eppure sapendo che mi sarebbe costato altro dolore credere alle tue parole, che un'altra tremenda delusione mi si sarebbe abbattuta addosso se mi fossi davvero arresa alle tue parole ... ma era più forte di tutto, volerti credere, volermi convincere che Tu eri vivo, ancora vivo accanto a me. Poi mi sono svegliata e la realtà ha preso il sopravvento. Mi sono rimaste nelle orecchie per tutto il giorno le tue parole e la tua risata, quella tua voce che mi faceva battere il cuore ... Non morirai mai, per me che ti amo infinitamente.

domenica 18 settembre 2011

Amoremio

senza volerlo, il mio ultimo passaggio qui è stato il 28 aprile, una data significativa per noi. Pensavo che sarei tornata ancora, invece guarda quanto tempo è passato! Ogni volta, mi chiedo come e cosa ho fatto per farlo passare, per accumulare i giorni e i mesi che mi portano ... boh ... chissà dove mi portano.
Ti ho sognato tante volte in questi mesi in cui non Ti ho scritto, e in cui non mi sei uscito di testa nemmeno per un secondo; sai, ho scoperto che penso a Te anche quando parlo con gli altri, quando rispondo al telefono, mentre scrivo, o guardo un programma .... Tu sei sempre in sottofondo, e spunti fuori all'improvviso, basta un niente: una macchina come la tua, una canzone, il gesto di uno sconosciuto, la risata che assomiglia alla tua, un bar, un ricordo che improvviso mi fulmina e mi lascia lì, estranea a ciò che ho intorno. Stanotte, come càpita spesso, ho sognato noi per tutta la notte; svegliandomi ho capito che era un sogno, ma poi mi sono riaddormentata e l'ho ripreso esattamente dove si era interrotto. Non li ricordo più bene, ma una scena mi è ancora impressa nella memoria: io che ti chiedo piangendo di non andartene, di restare con me, Tu che stringendomi forte le mani già ti allontani e mi guardi, dolcissimo e tristissimo come a dire "è l'unica cosa che non posso darti, rimanere qui; non chiedermela, perchè devo dirti di no, devo andare, e tu sai quanto ne soffro ..." c'era tutto questo nel Tuo sguardo, era come se mi parlassi con gli occhi e io capivo ogni tua parola; volevo essere forte per lasciarti andare senza causarti dolore, ma lo strazio era tale che non potevo nascondermi. Succedono tante cose, la vita incalza comunque e spinge avanti, Ti sento forte e affettuoso come sempre al mio fianco, qualche volta ti sento proprio sopra di me, come se stendessi le tue grandi braccia a proteggermi, come se ancora bastasse la Tua sola presenza a rassicurarmi, come quando mi appoggiavo al Tuo petto e dentro il Tuo abbraccio, ogni cosa diventava possibile, ogni problema poteva avere una soluzione. Mi manchi sempre e  più di sempre; è passato davvero tanto, troppo, tempo dall'ultimo bacio, dall'ultimo sguardo, dall'ultima risata, dall'ultima carezza. Quanta nostalgia di Te e di me con Te. Quanta nostalgia di quella Chiara che Tu avevi portato alla luce, di cui avevi capito tutto, e che con Te sentiva di tirare fuori il meglio di se stessa. Ogni tanto vado ad annusare il Tuo accappatoio, e c'è ancora il Tuo odore, non il Tuo profumo, ma proprio il Tuo odore, quello che annusavo al mattino, a letto, mentre Tu ancora dormivi e aspettavo qualche minuto per svegliarti, qualche minuto per guardarti dormire, sereno. Tu sei ancora il mio faro. Io ancora la barchetta nel mare in tempesta. Ti amo con tutto il cuore.

giovedì 28 aprile 2011

Amoremio, non ci capisco più niente. Ma forse non c'è proprio niente da capire, c'è solo da ringraziare, e tenere questi "segni" come una reliquia.
Stamattina ho trovato questo, sul ripiano della mia scrivania, e ci ho messo un attimo a capire di cosa si trattava. Poi, quando ho compreso la forma di quella che sembrava una macchia da pulire, mi sono bloccata.
Ma la cosa più incredibile, come se questo cuore non fosse già abbastanza incredibile, è che sono sicura che ieri sera non c'era nulla sulla scrivania. Lo so perchè ogni sera pulisco la cenere delle molte sigarette che fumo, e uso sempre una spugnetta bagnata. Se anche ci fosse stata, l'avrei pulita!!!
Ed eccoti ancora qui, Amoremio, accanto a me, a dove trascorro tante ore della mia giornata.
Non so dirTi altro che grazie, non so dirTi altro che mi manchi, non so dirTi altro che so che ci sei.
L'averlo creduto con tanta disperata certezza per mesi e mesi, ora mi sta portando la conferma delle mie preghiere e dei miei pensieri incessantemente rivolti a Te. Ti amo, Ti amo, Ti amo.

lunedì 25 aprile 2011

24 aprile

Amoremio, come posso ringraziarTi del meraviglioso regalo che mi hai fatto ieri, proprio il giorno di Pasqua e che coincideva con il 15° mese senza di Te?
non dimenticherò mai il momento in cui ho alzato gli occhi, distrattamente, e proprio davanti al mio sguardo c'era questa macchia sul muro pulito, una macchia inconfutabilmente a forma di cuore. La guardavo incredula, ed intanto sentivo il mio, di cuore, battere come un cavallino impazzito in petto. Sono corsa a prendere la macchina fotografica, avevo quasi paura di essermelo sognato, quel cuore meraviglioso, scuro sul muro rosa, ed invece era ancora lì, e lì rimarrà per sempre, o finchè ci sarò io.
Proprio nell'aiuola accanto a quel muro mi avevi fatto trovare un sassolino a forma di cuore, e Tu sai quanto ne ero stata felice, in un certo senso mi sarebbe bastato quello per sapere quanto mi sei vicino, ma Tu generoso come sempre, hai voluto fare di più, darmi di più, proprio in un giorno così significativo, proprio in un periodo dove tutto sembra ancor più difficile da vivere, proprio quando hai sentito quanta fatica mi costi portare avanti questa vita senza Te.
Ti bacio all'infinito, Amoremio, Ti abbraccio stretto stretto, forte forte, fino a togliermi il respiro.
Tu solo sai quanto sei riuscito a darmi: prima, ora e sempre. Ti amo con tutto il nostro cuore.

martedì 12 aprile 2011

The Mission Ennio Morricone



Ti immagino in posti incantati ...
Ti vedo in mezzo a foreste verdi ...
Ti penso su una nuvola ad ammirare l'infinito ..

quei due delfini che giocano siamo Noi
quelle due farfalle posate sul fiore siamo Noi
quei due gabbiani che volano fianco a fianco siamo Noi
e quel gabbiano che gira a vuoto nel cielo sono io ..

Non piango più per Te, Amoremio
piango per me, rimasta senza Te ...

venerdì 8 aprile 2011

Ciao, Amoremio dolcissimo ...
è passato davvero tanto tempo dall'ultima volta che ti ho scritto; non è passato nemmeno un minuto senza che Ti abbia pensato. Una nostalgia devastante mi sta rodendo il cuore. Una rabbia enorme mi sta mangiando il cervello. Penso e ripenso e non trovo un senso. Perchè proprio TU?
Sono giornate quasi estive, tutto ritorna dopo la pausa di morte apparente invernale, ma Tu no, Tu non torni.
Sul lago si vedono già le prime barche; le osservo con una pena infinita. Mi chiedo perchè a Te è stato probito godere ancora delle cose che amavi tanto.
Mi manchi sempre di più. Ti allontani nel tempo e Ti avvicini con ricordi che credevo perduti e che mi colpiscono a tradimento nei momenti più impensati. Un odore, una frase, un luogo, una strada, un bar, una risata, una coppia che si tiene per mano e ripiombo nell'orrore della Tua assenza.
Sono stata a Como, pochi giorni fa, e come un fulmine mi ha colpita la certezza che, Tu ed io, non ci saremmo più seduti a quel tavolino, nè saremmo più entrati in quel negozio di nautica, nè avremmo passato ore in quella libreria che Tu amavi tanto perchè aveva i libri che non trovavi altrove. Mi son detta "ma non è possibile, non può essere vero .." ... ogni volta che mi succede, e mi succede spesso, realizzo l'enormità di ciò che hai portato via: la Tua vita, la mia vita.
Quella che faccio adesso non è vita, Amoremio fantastico. E' un susseguirsi di ore che cerco di riempire per far arrivare sera; è un susseguirsi di giorni che non portano nè gioia nè progetti; è un sussegursi di mesi che rendono ancor più sconvolgente la Tua perdita. Poi sarà un susseguirsi di anni. Ne è già passato uno, eppure sono ancora qui, come 14 mesi fa ... anzi, peggio di allora, perchè ora la mente è snebbiata, il panorama è nitido, l'incredulità è finita. Ora so. So cosa significa trascinare i piedi, vivere sdoppiata, sorridere e parlare con qualcuno e non ricordarmi più nulla dopo pochi minuti. So che non ci saranno mai più vacanze per me, nemmeno se dovessi fare il viaggio più bello. So che il sedile accanto al mio sarà sempre vuoto, così come il Tuo posto nel letto. So che può essere tanto faticoso vivere, e non avere scelta. Il Tuo sorriso è sempre davanti ai miei occhi; le Tue movenze, quel Tuo camminare svelto ed elegante, la Tua mano che mi saluta, il Tuo sguardo che mi segue, quel Tuo bacio a fior di labbra .... avevi labbra grandi e morbide, da mordere come una pesca. Avevi quella fosseta nel mento, che mi piaceva tanto, e quella barba leggera, la barba dei 3 giorni la chiamavo io; mi piaceva osservarTi quando Ti radevi, e mi mettevo dietro Te a farTi il solletico.
Mi manca appoggiarti le mani sulla schiena, mi manca starTi nelle braccia ad annusare il Tuo buon odore.
Mi sforzo di cacciare via i ricordi troppo belli e troppo dolorosi; eppure è proprio in quei ricordi che ritrovo il senso di ciò che ho vissuto allora e di ciò che vivo oggi.
Un'amica mi ha augurato che il grande amore avuto con Te e per Te possa bastarmi a riempirmi il cuore per il resto della vita. Sono certa che il mio cuore è, e sarà, sempre pieno di Te, ma è la mia vita che è troppo vuota di Te.
Mi vedi, Amoremio? mi senti? cosa ne pensi?
In tutti questi mesi mi sono mossa come se Tu mi guidassi e ho sempr avuto l'impressione di dire e fare la cosa giusta al momento giusto. Questa impressione è la conferma che Tu ci sei, e non mi perdi di vista.
Ora che non ho più Te a darmi sicurezza e a risolvere i miei dubbi, devo trovarTi dentro di me, e ascoltare tutto ciò che mi suggerisci. Fidandomi come sempre.
Ti mando un bacio, tanti baci .... sei la mia Stella.

mercoledì 2 febbraio 2011

Albinoni-ADAGIO




lo splendore della Natura
l'incanto della Musica
la meraviglia dell'Amore

mi manchi così tanto e mi è così difficile pensarTi "altrove" ...

giovedì 27 gennaio 2011

Amoremio, che mese di fatica, di dolore, di pena infinita.
Da quando è iniziato gennaio, è stato come fare un conto alla rovescia, aspettando la ricorrenza del Tuo primo anno lontano, quel maledetto 24 gennaio che mi avrebbe cambiato per sempre la vita. E il 24, alla fine, è arrivato. Preceduto da notti di nuovo insonni, da giornate interminabili, da pensieri confusi, dal panico dei primi giorni senza Te.
Nel pomeriggio sono andata a trovare il Tuo caro amico Marco; di cosa dovevamo parlare se non del 24 gennaio di un anno fa? del non averTi voluto vedere nella bara e dunque di essere ancora incapace di credere che davvero non ci sei più? mi ha detto che ancora gli succede di prendere in mano il cellulare per chiamarTi ...
Poi, la sera, con un magone che non andava nè su nè giù, c'è stata la messa di suffragio.
C'erano tantissime delle persone che erano presenti anche al Tuo funerale, e vederle di nuovo lì è stato un colpo al cuore, il colpo di grazia. Per tutta la durata della messa, mi sono rivista in quel pomeriggio, nel primo banco della chiesa, con Tua mamma a fianco, a celebrare l'addio terreno da Te.
E' stato come rifare il Tuo funerale, solo che un anno fa non mi rendevo nemmeno conto di quello che stava succedendo, ero fuori e lontana da me. Stavolta mi sono resa conto di tutto, e sono ancora sotto choc.
Ancora mi dico "non è possibile che non Lo vedrò più", ancora mi sorprendo a pensare " devo ricordarmi di dirgli ..." .....
Mi manchi di nuovo terribilmente. Spaventosamente. Infinitamente.
Io che mi ero illusa di aver superato il peggio, mi ritrovo al punto di partenza, con la sensazione di aver perso quel poco di terreno che ero riuscita a conquistare.
Sarà perchè tutti sentono ancora così tanto la Tua mancanza; facciamo attenzione a non intristirci reciprocamente, ma è così evidente che tutto ci riporta a Te, che ancora non ci capacitiamo che Tu non ci sia. La Tua mamma mi dice "non pensavo che sarebbe stata così dura, mi sembra che sia anche peggio dell'inizio"; è vero, è così Amoremio ....
12 mesi senza vederTi, senza toccarTi, senza abbracciarTi, senza sentire la Tua voce .....
comincio ad essere in apnea, o continuo ad essere in apnea ....
Ti amo Amore, Ti amo, Ti amo, Ti amo, Ti amo, Ti amo, Ti amo .............

lunedì 3 gennaio 2011

Buon anno a me, Amoremio ...
mi faccio sottovoce questo augurio, e ci credo fino ad un certo punto; anzi, ci credo proprio poco.
Che anno potrà mai essere quello che mi si presenta, ancora senza Te?
Questo appena passato, è stato un antipasto, un assaggio di ciò che mi mancherà per sempre e sempre di più: la Tua presenza forte e rassicurante al mio fianco, il pensiero di Te che ci sei in ogni momento, mi bastava pensarTi e sorridevo e ringraziavo il cielo di averTi.
Ieri sera sono stata a cena da Mariella e Gianni, i Tuoi amici di una vita, quelli dei 15 anni, cresciuti con Te e pieni di ricordi con Te ... mi piace stare con loro e riportarTi tra noi. Ma il lato negativo di questo continuo rievocarTi è che comprendo sempre di più quanto Tu fossi speciale e unico anche a 18, 20, 25 anni.
Un ragazzo vivace e con la voglia di divertirsi, ma già allora con la testa sulle spalle, responsabile di se stesso e spesso anche degli altri, capace di sedare contrasti, di mettere tutti d'accordo, di aiutare un amico; corretto e di parola, affidabile, riservato, bello nella persona e nel cuore. Con una testa fantastica, la prima cosa che ho amato di Te, con un carattere autorevole ma tollerante, senza compromessi ma comprensivo, ben disposto verso tutti, mai critico, e se subivi qualche delusione la tenevi per te e capivi che dovevi cambiare strada; ma eri Tu a cambiarla, non hai mai preteso che gli altri cambiassero per stre con Te.
Il Tuo fantastico modo di essere, Amoremio, che nel tempo si era consolidato e che io ho avuto la gioia di condividere. Più Ti conosco, anche attraverso i piccoli aneddoti dei tuoi amici, e più affondo nella consapevolezza di che grande Uomo fossi. Di che tesoro ho avuto. Di che privilegio ho goduto.
Mancano 21 giorni al primo anniversario della Tua partenza per quel posto bellissimo dove spero mi starai aspettando ... 21 giorni in cui faccio una specie di conto alla rovescia. Un anno fa eravamo in Toscana, ricordi quanto freddo e quanto abbiamo riso quella sera che cercavamo un hotel, collegati al pc, fermi sui bordi di una strada di campagna buia e Tu mi dicevi " tu cerca che io controllo se non arriva qualcuno ..." e non eri molto tranquillo, ma lo nascondevi bene come sempre.
Stare con Te era toccare la sicurezza. Sicurezza che tutto sarebbe andato bene, che nessun problema era irrisolvibile. Per questo, ora che Tu non ci sei, mi è impossibile pensare che tutto andrà bene e mi sento tremendamente sola e indifesa davanti alla vita. Ora so davvero cos'è la solitudine.
Tu non perdermi mai di vista, fammi sempre sentire che ci sei, che mi basta toccarTi col cuore per provare di nuovo il calore della Tua forte mano che stringeva la mia ... Ti amo sempre ....