venerdì 24 dicembre 2010

E' la vigilia di Natale e non solo. E' l'undicesimo mese che Te ne sei andato.
Oggi è stato un continuo flash-back tra il 24 dicembre dello scorso anno e il 24 gennaio di quest'anno.
In un mese sono passata dalla felicità più grande alla disperazione più nera.
Oggi sento più che mai l'amputazione di Te.
Oggi non c'è niente che mi ricordi che domani è Natale, e tutto mi ricorda che dentro di me non potrà essere Natale.
La casa non è stata vestita a festa, le lucine non illuminano il giardino, il camino non è acceso, non c'è la trepida attesa di aspettare la messa di mezzanotte per poi tornare e scartare i doni ....
C'era proprio l'atmosfera delle feste speciali; anche se a Te inizialmente non piaceva moltissimo tutto quell'ambaradan, anno dopo anno Ti avevo coinvolto nella mia frenesia, nella mia voglia di tornare bambina e di far rivivere la gioia infantile anche a Te. Ti era piaciuto, tanto che ultimamente eri proprio Tu ad accuparti degli addobbi esterni, non volevi che prendessi freddo. Ricordi quando Ti chiesi di andare a comperare un'altra ghirlanda di luci che non mi bastavano quelle che avevo? erano le 7 di sera di un 24 dicembre, io ridevo davanti alla Tua espressione sbalordita, eppure  andasti a cercarla e tornasti tutto contento.
L'anno scorso avevi brontolato un po'; da mesi andavo ripetendo che non dovevamo strafare, non dovevamo buttare soldi in tante sciocchezze pensando a quanta gente non aveva nemmeno da mangiare, avevo proposto di dare in beneficenza ciò che avremmo speso per tanti regali superflui. Ti eri adeguato di buon grado, ma non potrò mai dimenticare le Tue parole della vigilia "quest'anno abbiamo fatto come volevi tu, ma l'anno prossimo si torna alle vecchie abitudini ... c'erano tante cose che avrei voluto prenderti e ho dovuto rinunciare per rispettare i patti ..." ero scoppiata a ridere, Ti avevo abbracciato forte forte e Ti avevo risposto "ma io non ho bisogno di regali, io ho Te". Sarah Ti aveva consolato "non prendertela, Carlo, tra qualche mese lo rifacciamo il Natale ..."
Ti avevo rivoluzionato l'idea del Natale, non eri abituato alle mie tradizioni, ma avevi imparato che dal momento in cui si si preparava l'albero, si cominciava anche a metterci sotto i regali e si arrivava alla sera della vigilia con una vera e propria montagna di pacchettini colorati. Poi la cena, il camino acceso, qualche gioco in attesa della campana che annunciava la messa ... si tornava infreddoliti, ed era così bello entrare in casa, fare una cioccolata calda e iniziare il rito dell'apertura dei regali, con l'ansia e l'eccitazione di vedere l'effetto sorpresa. Quante risate, quanti regali sciocchi e divertenti, quante buffonate, quanti abbracci, quanti sorrisi! Si andava a dormire euforici, contenti di quel che avevamo ricevuto. La notte era una veramente una notte magica, più dolce di qualsiasi altra. Era una notte in cui ci sentivamo in pace col mondo.
Stasera, stanotte, niente di tutto questo succederà.
Tra poco andrò alla messa, ma non sarò sola. Sarò con Te, saremo insieme dentro quelle navate, davanti a quel Bambinello che ogni anno torna a nascere per esortarci a rinascere.
Quante volte mi son chiesta oggi "potevo mai immaginare, 12 mesi fa, che sarebbe stata l'ultimo Natale? e che dopo 30 giorni sarei andata alla messa del funerale?"
La notte scorsa Ti ho sognato. Eri in piedi vicino alla porta, stavi per uscire, e avevi quel cappellino con la visiera che a me piaceva tanto, Ti dava un'aria da monello e lo sapevi. Mi sono avvicinata, mi hai stretta nelle Tue braccia, hai chinato il viso su di me e io mi sono ritrovata col naso sul Tuo collo, sentivo la Tua barba morbida, annusavo il Tuo buon odore, e Ti ho baciato proprio lì, vicino all'orecchio, in quel punto che a Te piaceva tanto; Ti sei lasciato baciare come un gatto si lascia accarezzare, sentivo il Tuo sorriso senza vederlo, mi sentivo di nuovo al sicuro. E' stato questione di attimi, ma mi hanno riempito il cuore di una gioia incredibile. L'ho tenuta con me anche nelle ore in cui ero sveglia, poi piano piano è svanita, lasciando il posto a quello che provo da 11 mesi: una nostalgia infinita di Te, e di Noi.
Sei sempre così reale, nei miei sogni, così vero e tangibile. Tanto che quando mi sveglio ho davvero l'impressione di essere stata ancora un po' con Te. E' questo il Tuo regalo di Natale per me, l'unico che conti.
Ovunque Tu sia, Amoremio, grazie di Te ..... grazie per avermi voluta con Te .... grazie per avermi dato Te.

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