giovedì 12 gennaio 2012

Buongiorno Amoremio. devo raccontarti subito subito il sogno di stanotte.

Allora, Tu ed io ci conoscevamo da un po' - mi sembra di ricordare un mesetto - ed eravamo proprio nella fase del corteggiamento/innamoramento. Non so perchè, nel sogno si riproponeva continuamente la scena di noi seduti al tavolo di un ristorantino, un locale semplice, sembrava quasi un rifugio di montagna. Ricordo le piccole finestre di legno, con le tendine, e una specie di ripiano su cui erano poggiate delle carte da gioco. Dunque, noi due seduti, che ci tenevamo le mani sopra la tavola, aspettando di mangiare; grandi sorrisi, parole sussurrate, sguardi. E così tutti i giorni. Poi, un giorno, sono arrivata, Tu non c'eri, mi sono seduta al nostro solito tavolo e ti ho aspettato, prima impaziente, poi un po' arrabbiata e alla fine preoccupata. Continuavo a guardarmi attorno, a fissare la porta sperando di vederti entrare, ma Tu non arrivavi mai. Ad un certo punto, sono uscita dal ristorante, mi è venuto incontro un tuo amico (ma non ricordo chi fosse) e mi ha detto "non aspettare, Carlo mi ha detto che non viene più". Io lo guardavo e non capivo, non volevo capire. Gli ho risposto "come sarebbe che non viene più? non ci credo. e poi me lo avrebbe detto Lui personalmente, non avrebbe mai mandato te a dirmelo, non è da Lui". Ti conoscevo da poco - un mese, ricordi? - ma già sapevo com'eri fatto, come avresti agito, di cosa non saresti mai stato capace. Il tuo amico mi guardava, con dolcezza e con una pena negli occhi, e quello sguardo mi convinceva più delle sue parole: davvero non saresti più venuto allora! ma perchè non avvisarmi? perchè lasciarmi lì ad aspettarti? perchè??? L'evidenza parlava, eppure no, non ci credevo che Tu fossi sparito da un giorno all'altro, senza darmi modo di capire che era finita, che non saresti più tornato, che non dovevo più aspettarti. Tutto dentro di me si ribellava a quel pensiero, tutto dentro di me rifiutava l'idea che Tu non fossi quello che cominciavo ad amare con tutto il cuore, tutto dentro di me si rifiutava di crederti diverso da come sapevo Tu eri veramente. Ricordo la mia infinita desolazione, l'amarezza, il senso di smarrimento, come se il mondo si fosse capovolto e non potessi fare nulla per raddrizzarlo. Ma alla fine, dovetti ammettere che Tu non saresti più venuto.
Nella scena successiva, io sono a letto, sto male, non voglio più svegliarmi, non voglio riprendere contatto con la realtà. Entra un uomo nella mia stanza, va verso la finestra e mentre apre le imposte per far entrare la luce del giorno, socchiudo gli occhi, lo vedo: è molto alto, vestito di chiaro, si sporge per aprire la persiana, è di profilo e sul suo viso, prima che scompaia al mio sguardo, faccio in tempo a vedere il tuo sorriso sbilenco, con l'angolo della bocca, accompagnato sempre da quello sguardo birichino; lo vedo e sorrido, perchè sei tornato, sei Tu, lì con me, di nuovo e ancora. E allora penso che avevo solo fatto un brutto sogno, che Tu non avevi mai avuto intenzione di sparire all'improvviso, infatti ora sei nella camera e stai aprendo le finestre per farmi svegliare, per farmi tornare alla realtà. Su quel tuo sorriso adorato, sulla mia felicità, sul tuo viso che improvvisamente non vedo più, stavolta apro davvero gli occhi, e come sempre ci metto un attimo a capire dov'è la realtà e dove il sogno.
Ti amo, sorriso mio!

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