martedì 31 gennaio 2012

Oggi pomeriggio, mentre stavo cucinando e ogni tanto alzavo gli occhi per guardare tutta quella bella neve che scendeva lenta e andava a coprire il giardino, sono riuscita ad immaginarti che tornavi a casa e trovavi i dolci che ti piacciono tanto; saresti entrato, e ancora col piumino addosso, saresti venuto a baciarmi, e poi a rubare qualche dolce dal piatto, io ti avrei sgridato, tutti e due avremmo riso, i mici attorno alle gambe, un buon profumo di cibo in casa, fuori il mondo.
Ci sono riuscita proprio bene, Amoremio, tanto bene che per un attimo sono stata felice.

mercoledì 25 gennaio 2012

Ecco, un altro 24 gennaio è passato.
È stato esattamente come temevo e mi aspettavo.
La chiesa gremita, i tuoi amici venuti anche da lontano, la tua famiglia ed io nel primo banco, davanti all'altare, e il mio sguardo fisso in quel punto dove, 2 anni fa, c'era la tua bara.
Ripercorrevo ossessivamente le ore di allora, e tornano vivide e dolorose come non mai.
Io che non riesco, ancora oggi, a crederti morto, io che non riesco a vederti come ti ho visto per l'ultima volta, gelido e immobile, io che ho rimosso tutto di quel pomeriggio freddissimo di gennaio, ieri rivivevo tutto. I fiori, la musica, le parole del tuo amico don, la folla intorno a me, la mia lettera per Te letta da Betty, i volti stravolti, le mani tese per accarezzarti ancora, il silenzio irreale mentre ti accompagnavamo a raggiungere i tuoi nonni e il tuo papà. Tutto ritornava, come in un filmino mai visto eppure conosciuto a memoria. Sentire il tuo nome, il tuo caro nome "siamo qui a pregare per l'anima del nostro fratello Carlo", e non voler credere che pregavamo per Te, Amoremio. Intorno, i volti familiari dei tuoi tanti amici, dei tuoi parenti, delle tante persone che hanno avuto il privilegio di incrociare la tua strada, per poco o per tanto. Tutti lì per Te, ancora una volta; e tutti ancora increduli. La Tua presenza era così tangibile, e forte, e prepotente; sovrastava tutti noi, Ti sentivamo. Ci sembrava Tu dovessi entrare da un momento all'altro. Come sempre, quando vedo tutti quegli uomini, che sono stati ragazzi con Te, che con Te sono diventati tali, vorrei rubare a ciuscuno di loro ogni più piccolo ricordo di Te, ricostruirti pezzo per pezzo, conoscerti quand'eri così lontano dalla mia vita, ogni frammento, anche il più piccolo, mi è infinitamente caro e prezioso. Ma nei loro racconti, che mai mancano proprio per il gran bisogno di tutti noi di riportarti a noi, vedo già l'Uomo che saresti diventato, anche quand'eri un ragazzino, poi un giovanotto ... quei valori e  quella personalità che mai hai tradito, che avevano fatto di Te un essere degno di stima, di ammirazione e di amore.
Mi manchi inesorabilmente, oggi è stato come svegliarsi dopo il 24 gennaio 2010; oggi mi chiedo spesso come farò, senza di Te.

venerdì 20 gennaio 2012

Stamattina, pochi minuti prima di svegliarmi, Ti ho sognato.
Ero in una grande casa, immersa nella penombra; ti stavo cercando, sapevo che eri lì, ma tutti (eppure non vedevo nessuno) volevano convincermi che Tu non c'eri, che era inutile cercarti, te n'eri già andato. Alla fine, dopo aver girato per corridoi e stanze, mi stavo quasi rassegnando ad andarmene, quando, poco prima di aprire la porta d'uscita, ho avuto come un impulso a tentare ancora e mi sono diretta sicura verso una camera, facendo attenzione che nessuno mi vedesse. Ho socchiuso la porta, anche la camera era in penombra, con le imposte chiuse, ma ti ho visto subito, eri a letto, e stavi dormendo a pancia in giù, abbracciato al cuscino come dormivi sempre, e con il viso rivolto verso me. Avevi addosso quel maglione norvegese blu che a me piaceva tanto, ed eri coperto fino alle spalle. Mi sono avvicinata piano piano, per non svegliarti, col cuore che mi scoppiava dalla felicità di averti trovato. Volevo osservarti bene, imprimermi negli occhi il tuo viso sereno, quei lineamenti scolpiti, stare semplicemente a guardarti, ma quando sono stata a pochi centimetri dal tuo viso, Tu, sempre con gli occhi chiusi e facendomi appena un sorriso - quasi irridente come a dirmi "non ti sei lasciata convincere, tanto hai fatto che mi hai trovato" - mi hai detto "ciao Amore" con quella tua voce bassa, profonda, impastata di sonno, e io ti ho fatto una carezza leggere e ti ho detto "ciao Amoremio, dormi, io sono qui". E poi ho aperto gli occhi. Ciao Amoremio, io sono sempre qui. Con Te e per Te.

martedì 17 gennaio 2012

back to black (lyrics) - amy winehouse

Più si avvicina quella data, più mi prende il cuore l'idea che te ne sei andato.

giovedì 12 gennaio 2012

Buongiorno Amoremio. devo raccontarti subito subito il sogno di stanotte.

Allora, Tu ed io ci conoscevamo da un po' - mi sembra di ricordare un mesetto - ed eravamo proprio nella fase del corteggiamento/innamoramento. Non so perchè, nel sogno si riproponeva continuamente la scena di noi seduti al tavolo di un ristorantino, un locale semplice, sembrava quasi un rifugio di montagna. Ricordo le piccole finestre di legno, con le tendine, e una specie di ripiano su cui erano poggiate delle carte da gioco. Dunque, noi due seduti, che ci tenevamo le mani sopra la tavola, aspettando di mangiare; grandi sorrisi, parole sussurrate, sguardi. E così tutti i giorni. Poi, un giorno, sono arrivata, Tu non c'eri, mi sono seduta al nostro solito tavolo e ti ho aspettato, prima impaziente, poi un po' arrabbiata e alla fine preoccupata. Continuavo a guardarmi attorno, a fissare la porta sperando di vederti entrare, ma Tu non arrivavi mai. Ad un certo punto, sono uscita dal ristorante, mi è venuto incontro un tuo amico (ma non ricordo chi fosse) e mi ha detto "non aspettare, Carlo mi ha detto che non viene più". Io lo guardavo e non capivo, non volevo capire. Gli ho risposto "come sarebbe che non viene più? non ci credo. e poi me lo avrebbe detto Lui personalmente, non avrebbe mai mandato te a dirmelo, non è da Lui". Ti conoscevo da poco - un mese, ricordi? - ma già sapevo com'eri fatto, come avresti agito, di cosa non saresti mai stato capace. Il tuo amico mi guardava, con dolcezza e con una pena negli occhi, e quello sguardo mi convinceva più delle sue parole: davvero non saresti più venuto allora! ma perchè non avvisarmi? perchè lasciarmi lì ad aspettarti? perchè??? L'evidenza parlava, eppure no, non ci credevo che Tu fossi sparito da un giorno all'altro, senza darmi modo di capire che era finita, che non saresti più tornato, che non dovevo più aspettarti. Tutto dentro di me si ribellava a quel pensiero, tutto dentro di me rifiutava l'idea che Tu non fossi quello che cominciavo ad amare con tutto il cuore, tutto dentro di me si rifiutava di crederti diverso da come sapevo Tu eri veramente. Ricordo la mia infinita desolazione, l'amarezza, il senso di smarrimento, come se il mondo si fosse capovolto e non potessi fare nulla per raddrizzarlo. Ma alla fine, dovetti ammettere che Tu non saresti più venuto.
Nella scena successiva, io sono a letto, sto male, non voglio più svegliarmi, non voglio riprendere contatto con la realtà. Entra un uomo nella mia stanza, va verso la finestra e mentre apre le imposte per far entrare la luce del giorno, socchiudo gli occhi, lo vedo: è molto alto, vestito di chiaro, si sporge per aprire la persiana, è di profilo e sul suo viso, prima che scompaia al mio sguardo, faccio in tempo a vedere il tuo sorriso sbilenco, con l'angolo della bocca, accompagnato sempre da quello sguardo birichino; lo vedo e sorrido, perchè sei tornato, sei Tu, lì con me, di nuovo e ancora. E allora penso che avevo solo fatto un brutto sogno, che Tu non avevi mai avuto intenzione di sparire all'improvviso, infatti ora sei nella camera e stai aprendo le finestre per farmi svegliare, per farmi tornare alla realtà. Su quel tuo sorriso adorato, sulla mia felicità, sul tuo viso che improvvisamente non vedo più, stavolta apro davvero gli occhi, e come sempre ci metto un attimo a capire dov'è la realtà e dove il sogno.
Ti amo, sorriso mio!

martedì 10 gennaio 2012

Se è vero che ci sei Biagio Antonacci



ti amo Amoremio .... cosa darei per riaverti un momento, il tempo di un bacio o di uno sguardo ...

sabato 7 gennaio 2012

..e ogni sera, quando chiudo le imposte, e scorgo l'ultima luce del giorno, alzo gli occhi e mi chiedo *dove sei?*
dietro quella linea d'orizzonte rosso fuoco?
nascosto tra quelle due nuvole lattiginose?
sulla cima della montagna che svetta in lontananza?
o in quella stella sentinella che brilla sopra la testa?

Dove sei? dove sei andato? dove ti muovi? dove respiri?
e perchè mi hai lasciata qui a cercarti, ancora, sempre, tra la gente che incontro?
perchè non m'insegni ad accettare che non ti vedrò più sopra le altre teste? che non sbucherai più da una strada? che non entrerò più in un posto qualsiasi sapendo di trovarti?
Buonanotte Amoremio
un'altra notte senza Te
un altro risveglio senza Te
e un giorno intero senza Te
e poi un'altra settimana, un altro mese, un altro anno senza Te.
Sono passati troppi giorni senza Te
ed invece di abituarmici almeno un po'
è tutto ancora più difficile.
E solo Tu mi capivi senza parole
solo con Te bastava uno sguardo
e sempre di più mi accorgo
che con Te se n'è andato il mio mondo.
Un mondo di gesti, intese, colori, passioni, progetti, battiti, pensieri, fantasie, certezze.

Buonanotte Amoremio.