giovedì 29 marzo 2012

http://www.youtube.com/watch?v=goyetj3SzKk


Tu che sei parte di me
Tu che fai parte di me
fuori una notte intera
e Tu che mi riporti a casa.

domenica 18 marzo 2012

Arisa - La notte (testo)



Ti ho sognato, un frammento di sogno.
Stavo strappando delle erbacce dall'aiuola ai piedi della scala che porta in casa; ero chinata, ad un tratto ho visto i tuoi piedi, con quegli scarponcini di camoscio chiaro e i pantaloni beige; il tempo di alzare la testa, anzi, nemmeno l'ho alzata, perchè stavo ancora chiedendomi se eri proprio Tu, se eri tornato a casa, e ho sentito nitidissima la tua voce inconfondibile che pronunciava "Chiara". in millesimi di secondo, ho fatto in tempo a pensare *allora è proprio Lui, è tornato, ma come mai mi chiama Chiara? è arrabbiato? no, non sembra affatto arrabbiato, e anzi, non sto sognando, è proprio Lui che mi chiama per svegliarmi* e infatti mi sono svegliata convinta che Tu fossi accanto a me, che mi stessi svegliando, e sorpresa di non trovarti nel letto o in piedi, e vestito di tutto punto. Sorpresa di non vederti, Tu che mi avevi appena chiamata.

sabato 3 marzo 2012

Anche stanotte, l'incubo degli incubi.
Tu che mi lasci, per un malinteso, mi avevi vista baciare un altro uomo, nemmeno il tempo di spiegarti chi fosse e avevi chiuso ogni porta. Nessuna possibilità di recuperare perchè Tu, come me, non sopportavi attentati alla Tua fiducia, che era sempre grande; lo sapevo, e proprio per questo, più di una volta ero incorsa nel rischio di ferirti o farti arrabbiare, ma ti avevo sempre raccontato tutto, anche di quell'uomo conosciuto mentre Tu ed io eravamo amici e che si era stupidamente illuso di avere il mio amore. Divertente prima e poi  minaccioso, che mi mandava mails ed sms ambigui, che pretendeva di essere ricambiato, che Tu - ad un certo punto - avevi affrontato da part tuo.
E io non potevo nemmeno vederti, sentirti, ne morivo a poco a poco.
Poi un'amica, mossa a pietà, mi aveva fatto ascoltare la registrazione di una telefonata tra Te e d un amico, e avevo sentito di nuovo la Tua risata profonda, di gola, così spontanea e irrefrenabile. Quella risata che quando riuscivo a strapparti, con uno scherzo o una buffonata, mi riempiva il cuore, mi dava un senso di intimità meraviglioso e inviolabile.
Quando, nel sonno, stavo davvero per  soccombere alla disperazione, o forse perchè ero già arrivata all'acme della disperazione, mi sono svegliata, ed ho ringraziato Dio che Tu non mi avessi lasciata per quel motivo.
Oggi Ti amo infinitamente, come sempre, per sempre.