domenica 18 settembre 2011

Amoremio

senza volerlo, il mio ultimo passaggio qui è stato il 28 aprile, una data significativa per noi. Pensavo che sarei tornata ancora, invece guarda quanto tempo è passato! Ogni volta, mi chiedo come e cosa ho fatto per farlo passare, per accumulare i giorni e i mesi che mi portano ... boh ... chissà dove mi portano.
Ti ho sognato tante volte in questi mesi in cui non Ti ho scritto, e in cui non mi sei uscito di testa nemmeno per un secondo; sai, ho scoperto che penso a Te anche quando parlo con gli altri, quando rispondo al telefono, mentre scrivo, o guardo un programma .... Tu sei sempre in sottofondo, e spunti fuori all'improvviso, basta un niente: una macchina come la tua, una canzone, il gesto di uno sconosciuto, la risata che assomiglia alla tua, un bar, un ricordo che improvviso mi fulmina e mi lascia lì, estranea a ciò che ho intorno. Stanotte, come càpita spesso, ho sognato noi per tutta la notte; svegliandomi ho capito che era un sogno, ma poi mi sono riaddormentata e l'ho ripreso esattamente dove si era interrotto. Non li ricordo più bene, ma una scena mi è ancora impressa nella memoria: io che ti chiedo piangendo di non andartene, di restare con me, Tu che stringendomi forte le mani già ti allontani e mi guardi, dolcissimo e tristissimo come a dire "è l'unica cosa che non posso darti, rimanere qui; non chiedermela, perchè devo dirti di no, devo andare, e tu sai quanto ne soffro ..." c'era tutto questo nel Tuo sguardo, era come se mi parlassi con gli occhi e io capivo ogni tua parola; volevo essere forte per lasciarti andare senza causarti dolore, ma lo strazio era tale che non potevo nascondermi. Succedono tante cose, la vita incalza comunque e spinge avanti, Ti sento forte e affettuoso come sempre al mio fianco, qualche volta ti sento proprio sopra di me, come se stendessi le tue grandi braccia a proteggermi, come se ancora bastasse la Tua sola presenza a rassicurarmi, come quando mi appoggiavo al Tuo petto e dentro il Tuo abbraccio, ogni cosa diventava possibile, ogni problema poteva avere una soluzione. Mi manchi sempre e  più di sempre; è passato davvero tanto, troppo, tempo dall'ultimo bacio, dall'ultimo sguardo, dall'ultima risata, dall'ultima carezza. Quanta nostalgia di Te e di me con Te. Quanta nostalgia di quella Chiara che Tu avevi portato alla luce, di cui avevi capito tutto, e che con Te sentiva di tirare fuori il meglio di se stessa. Ogni tanto vado ad annusare il Tuo accappatoio, e c'è ancora il Tuo odore, non il Tuo profumo, ma proprio il Tuo odore, quello che annusavo al mattino, a letto, mentre Tu ancora dormivi e aspettavo qualche minuto per svegliarti, qualche minuto per guardarti dormire, sereno. Tu sei ancora il mio faro. Io ancora la barchetta nel mare in tempesta. Ti amo con tutto il cuore.